Il manicomio di Guillon by Gabriele Raho

autore:Gabriele Raho [Raho, Gabriele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-05-21T22:00:00+00:00

Il cancello si richiude alle loro spalle e le luci nella villa si spengono.

«Quando si è messo a parlare della ricollocazione degli oggetti nell’archivio, credo di essermi trovato di fronte a un caso di leakage da manuale», dice Bernard a Chavoux.

«Sembra il nome di un’operazione dei servizi segreti», commenta il maresciallo, e lo prega di spiegarsi con un linguaggio alla sua portata.

«Dal punto di vista criminologico per leakage si intende il rilascio involontario di informazioni da parte di un interrogato, il quale ha tutto l’interesse nel tenersele per sé ma non riesce a farlo fino in fondo».

«Una sorta di lapsus freudiano?», azzarda Chavoux.

«Diciamo che sono imparentati, anche se alla lontana».

«In che modo questa complessa manovra psicologica ha a che fare con quello che ci ha riferito Fabien?».

Victor Bernard accelera il passo mentre guarda negli occhi il maresciallo. «Io gli ho semplicemente domandato la ragione della risistemazione del materiale d’archivio ma lui ci ha fornito una serie di informazioni non richieste a proposito della giornata in cui si è messo al lavoro insieme a David Gorini. Ha detto che un’idea si è accesa nella testa dell’ex segretario, e ha specificato che il sole bruciava. Bada bene: non riscaldava, non soffocava, non asfissiava, ma bruciava. Sono sicuro che, mentre ci spiegava tutto ciò, il suo pensiero era fisso sul tentato incendio all’archivio. Neanche se gli avessi posto una specifica domanda in merito avrei ottenuto una simile confessione tra le righe. Anzi, gli avrei dato la possibilità di dissimulare meglio».

«Quindi sarebbe stato Fabien a tentare di appiccare il fuoco?», fa Chavoux.

«Non necessariamente. Potrebbe essere al corrente di chi sia il responsabile e desiderare di proteggerlo».

«Secondo me è rischioso estrapolare le parole dal loro contesto e costruirci sopra un’analisi del genere», protesta il maresciallo. «Fabien intendeva semplicemente dire che quel giorno faceva caldo».

«Non scordarti la regola numero uno: non importa ciò che gli interrogati intendono dire. Importa ciò che dicono. Ma non mi sembri del tutto convinto…».

«Non lo sono. Ma l’esperto sei tu».

Bernard diventa insolitamente taciturno mentre cammina a fianco di Chavoux e ammira il panorama frastagliato che si allunga oltre le Alpi Graie. Solo quando giungono in prossimità dello spazio rado vicino alla caserma il maresciallo trova il coraggio per domandargli se qualcosa non vada. Spera di non essere entrato a capofitto in una sua meditazione interiore, troppo intima per essere condivisa. Bernard gli risponde con tono grave: «Qualche anno fa, un altro evento tragico ha preceduto l’omicidio di Daniele Rosualdi: l’elezione a primo cittadino di Fabien Noir».

«Ti ha lasciato un’impressione così negativa? Al di là della tua tesi sull’incendio, a me è sembrato cortese e accurato nelle risposte, nonostante la febbre».

«O è un bugiardo o è un ignorante, qualità che non si addicono a un sindaco».

Chavoux lo prega di essere più esplicito, prima che il senso di inadeguatezza per non essere bravo quanto lui a comprendere gli anfratti più nascosti dell’animo umano possa prendere il sopravvento.

«L’estetica non mi lascia mai indifferente. Se entro in una casa che merita di essere lodata per l’arredamento, non riesco a frenare gli elogi.

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